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GLI "ANCORA"

B. Svarog: Stalin e il Politburo al campo d'aviazione Tushino, 1937

L'informazione di regime, cioè praticamente tutta, avendo fiutato il vento celebra i fasti del PD e del suo segretario Bersani. Forse mi è sfuggito qualcosa: ma in base a quali dati di fatto? Il giochetto delle Primarie, fino a prova contraria, è stato una consultazione interna, una faccenda fatta in casa per quanto gonfiata. In esse, fino a prova contraria, quello che proponeva un cambiamento, uno svecchiamento è stato sonoramente bastonato in favore dell'apparato, della nomenklatura esistente e persistente. Sarebbe questo il successo? Ora Bersani promette, manco a dirlo, rinnovamento: ma le varie Bindi, questo rottame del cattocomunismo, Finocchiaro, perfino D'Alema si fanno vedere in giro più tronfi che mai, smaniosi di vendetta. Ancora con questo esercito di "ancora", di ancore di un partito-Politburo Bersani – una vita in Parlamento, ultrasessantenne – vorrebbe voltare pagina? Magari insieme a una spruzzata di parassiti trenta e quarantenni, provenienti dalla claque dei talk show, pronti ad obbedire come cani ammaestrati? Con Monti, per il quale è pronto un posto all'Economia, e si capisce avendo sentito io, con le mie orecchie, la ricetta innovativa del segretario: più statalismo, e dunque più tasse? Non sono questi fra i responsabili dell'attuale disastro, che l'attuale burocrate sta solo peggiorando per noi, arginando per loro stessi, così da consentire di riorganizzarsi per il ritorno al potere? E infatti a questo è servito il cabaret delle primarie. A questo, oltre che al dettaglio di otto o dieci milioni piovuti in cassa ("votare" è un diritto, ma a tassametro).

Infine. Bersani si è legittimato da solo, fino a prova contraria. Certo agevolato da un Berlusconi che, dopo avere distrutto lo schieramento di destra, da lui aggregato, ha distrutto se stesso, a suon di festicciole oscene, di troie pagate (ancora oggi) profumatamente mentre – con buona pace di Giuliano Ferrara – sempre più gente finiva nell'incubo della fame, della disoccupazione, dell'ombra del ponte, del piatto di minestra alla Caritas. Solo che le elezioni, fino a prova contraria, saranno tra qualche mese e, per quanto, anche quelle, precotte, predeterminate, restano cosa diversa dalle primarie faidate. O no? E allora, chi lo ha legittimato il segretario del Politburo, a parte la solita, vecchia, cara lingua di legno che fa diventare vera qualsiasi fantasia?

Commenti

  1. quello che non ha fatto Monti (difensore dell'apparato partitico e della burocrazia statual / bancaria e freddo esecutore delle politiche di rigore tetutoniche)lo farà Bersani....l'Italia è questa, lo scenario politico è ormai disegnato, il PD con i suoi alleatucoli, grazie alla legge elettorale voluta dal PDL ma che ora fa molto comodo agli eredi del PC (infatti non la vogliono cambiare), governerà con la maggioranza assoluta e con schiere di parlamentari nominati...il PDL si è autoseppellito senza onore sotto montagne di troie, feste orgiastiche, ladrocinii, ruberie, promesse non mantenute, riforme non fatte, leggi ad personam, insomma il peggio del peggio che potesse essere fatto o non fatto, ecco l'eredità della destra affaristica e mafiosa all'italiana, un fiume di merda...Grillo farà azione di disturbo ma non sarà presentabile nè credibile...per il resto si scivolerà sempre più nella povertà e nel declino...reggerà solo l'apparato pubblico, con sue elefantiache e inutili strutture politico burocratiche...intorno suddisti da spolpare, da gettare sul lastrico...l'emigrazione tornerà ad essere la valvola di sfogo di questo infelice paese, come è lo stato per un secolo....dovresti dirlo nei tuoi lucidi pezzi, la vera luce in fondo al tunnel è un biglietto per emigrare...

    Forrest Gump

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  2. Eh si,riforme , parola un pò troppo abusata, meglio specificare.No perchè dicono che Monti ne starebbe facendo,vanno bene ?

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