Scombinare il giorno con la notte |
Sono
nato bastardo, meticcio
E
ad ogni posto ho rubato qualcosa
E
in ogni posto ho lasciato qualcosa
Della
mia vita, una goccia di sangue
Un'orma
nel fango dell'inverno
Io
l'infermo che non muore mai
Padre
e figlio d'incroci perduti
Sono
un bastardo, ho tutte le origini
Annacquate,
perché non ho casa
Nè
orizzonte che la libertà
Steso
sopra un gozzo dormirei
Sottocoperta,
in qualsiasi stiva
O
vagone, stalla, carro, ponte
Dormirei
viaggiando nevi e fuochi
Per
svegliarmi altrove fra altre genti
Non
ho luoghi, io sono un bastardo
Mezzosangue,
crocicchio d'errori
Equivoco
figlio di un momento
Del
divertimento stramazzato
Sempre
ho amato polvere del mare
Camminar
nel gelo del mattino
Scombinare
il giorno con la notte
Arrivare
tardi in ogni porto
Un
bastardo senza provenienza
Che
non sia destinazione ignota
Dappertutto
mi sono fermato
Almeno
una volta nella vita
Ma
del mondo le sue cattedrali
Non
valgono un concerto di piante
Lungo
un viale aperto di dolore
Io
sono un bastardo e so capire
Quella
voglia d'annientarti che hai
Non
c'è abisso che non ho scavato
E
non c'è peccato risparmiato
La
mia pelle tra le pieghe ha il sale
I
tatuaggi della pioggia e il sole
I
miei occhi hanno visto fughe
Ed
ombrelli conficcati in cuore
Ho
scambiato il bere per il bene
E
non ho voluto mai un padrone
O
una donna sola, la rinuncia
Ch'è
già una condanna a un'occasione
Sono
quello che sono, un bastardo
E
il creato m'ha girato dentro
Lacrime
io serbo d'ogni incontro
D'ogni
addio in una sala da tè
O
in un letto sfatto di mistero
Cimiteri
mai, sono pleonastici
D'umiltà
o vanità, comunque statici
Ed
io invece voglio esser lontano
Da
dov'ero ieri, taglio corde
Perché
questo io sono, un bastardo
E
non cambierò i miei pugni vani
Non
li svenderò i miei sogni osceni
Per
il corto viaggio che rimane
No,
io non ce l'ho questo coraggio,
Rinunciare
al mio solo domani
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