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UMOR NERO



UMOR NERO
Dico la verità. Ieri ho messo una vignetta per il puro piacere di raffigurare la Fornero per la megera che è, l'incomprensione sul “nuovo” articolo 18 era poco più di un pretesto. Però non una invenzione: io continuo a capirci poco, mi pare che cambi tutto perché non cambi niente, al succo ho colto uno scaricabarile sui soliti giudici, i quali continueranno a considerare illegittimo ogni licenziamento con ciò che ne consegue. Dopodiché, tante microcorrezioni che non alterano la sostanza, prova ne sia che la più soddisfatta, al netto delle contorsioni di parata, pare essere la Cgil. Tanto tuonò che non piovve, tanto rumore per la Fornero. Senza contare che in Parlamento, l'epocale riforma la lisceranno ancora un (bel) po'. Stessa cosa per le altre riforme epocali, come quella del sistema elettorale. Ma sì, tanto gli italiani alla fine votano sempre, votano tutto, se no si sentono poco democratici, voteranno – e scusate il mio pessismo cronico – i soliti farabutti che rubavano per il partito, e ci scappava qualche Porsche per la real casa, per i figli imbecilli. Quando penso a tutto il casino fatto per rifiutare l'acqua calda di Saviano, il quale ha scoperto nel 2012 che a Milano c'era la mafia, che io me la ricordo già 40 anni fa, ricordo certi panzoni al ristorante cenare con la pistola sul tavolo, il calcio di madreperla e nessuno fiatava. Quando penso allo sdegno della Lega, che poi faceva affari con i capi della 'ndrangheta, mi verrebbe voglia di telefonare a radio Padania, come Cruciani, il giornalista indipendente che tira da Berlusconi: buffoni.

Oggi ce l'ho con tutti, sarà che fuori è una magnifica giornata di novembre, la valle è sparita nella nebbia, resiste solo il mio vicino di casa, sta dissodando l'orto ma lo fa anche col sole a palla, è uno squilibrato, un sociopatico che non credo sia mai uscito dal raggio della sua villetta agricola. Ce l'ho con tutti, con la Camusso che manda discorsi tra i più scemi mai sentiti per bocca di donna, una che vorrebbe il libro dei sogni di 40 anni fa, guadagnare di più per lavorare meno, e pazienza se hanno inventato una roba che si chiama globalizzazione. Ma ce l'ho anche con la razza padrona, le facce padrone come questo Marchionne, con il maglioncino e ultimamente gli occhialini alla Gramsci, uno che piglia 20 o 40 milioni l'anno per salvare la Fiat e poi si scopre che la Fiat è come sempre sull'orlo del tracollo, questo mese o trimestre vendite crollate del trenta percento, che mago Marchionne che sostiene Monti perché ne attende nuove legislazioni premiali. Come sempre nella storia della Fiat. Sono serenamente approssimativo sulle mitiche cifre perché non c'è verso di conoscere quelle esatte, i giornali mentono, si legge per mesi, per anni che la Fiat ha fatturati record poi una mattina scopri che è ad un passo dal baratro. Io so solo che Marchionne mi sta sui coglioni, tante prediche anche lui, tanta aria fritta anche lui e adesso lo sappiamo perché vuol chiedere Mirafiori e Pomigliano, perché non vende più niente e non può essere sempre solo colpa dei sindacati medievali.
Sarò io con l'umore pessimo, ma mi pare che nessuno qui ragioni, che tutti pensino solo al proprio cortile, all'interno del quale non vogliono niente tranne aiuti, sussidi, prebende. E si premiano per averle. Ma cazzo, Marchionne, come fai a dire agli operai di tirare la cinghia se ti assegni 20 o 40 milioni di premio all'anno per cambiare montatura agli occhialini?
Ieri ho assistito ad una allucinante discussione televisiva tra Sgarbi e l'eterna promessa Renzi, il primo diceva che non c'è reato a rubare come i tesorieri Lusi e Belsito, ma che idea ha Sgarbi del reato, del furto? I partiti, diceva, non sono obbligati ad essere onesti, ad offrire bilanci in ordine, come i sindacati del resto. Allora io non ho capito niente nei miei anni di studi, mi pareva d'aver letto che anche nelle associazioni private i conti debbono quadrare, altrimenti si sbaracca. E poi, se spariscono 210 milioni di rimborsi elettorali, cioè alla fine pubblici, dirottati in qualsiasi attività men che istituzionale, non è un furto? Non è una rapina? Non sono malversazioni al quadrato, sulla pelle dei cittadini, d'altronde pronti a rivotare chi li ha pesantemente inculati?
Aspettiamo che passi novembre, ma senza illusioni. Anche col temporale io mi vedo già le file di imbecilli in fila al casello, smadonnando perché non si può andare avanti così, la benzina è aumentata ancora, perché la gente non se ne sta “a la casa”, come dice Antonio Rezza?

Commenti

  1. lo dice pure mio padre (stheteve a la case, per la precisione) tutte le volte che sente ai tg i turisti infuriati per i ritardi dei voli il giorno di ferragosto.
    speriamo che la nebbia, non solo meteorologica, si attenui... per i mutamenti epocali, temo, noi non li vedremo mai. speriamo li vedano i figli dei cinesi che tanto piacciono al corsera

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  2. Non so perchè ma ho riso tanto su questa storia dei figli dei cinesi ed ho pensato "SUPERMAN CINESI SONO NOSTRI SUPERIORI".
    Finchè non renderanno ironia e sarcasmo fuori legge per rendere la sobrietà obbligatoria, continuerò a farne ampio uso.

    Francesco,Roma

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  3. Risposte
    1. due giorni fa sul corrierun c'era un pezzo sui giovani cinesi ormai italianizzati che fanno marketing, moda etc etc e dicono che noi nativi siamo mosci e rischiamo di restare indietro. erano tutti sotto i 30 anni, li ho odiati a morte e ho detestato anche il quotidiano di via solferino con la sua spocchia milanese ed efficientista.
      tutto qua

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    2. sìì comprensiva con de bortoli, attualmente ha un diavolo per capello del ciuffo, che sfoglia sconsolato: non sa se appoggiare o disarcionare monti, non capisce quali sono le indicazioni del patto di sindacato, se n'è uscito anche della valle. nel frattempo, per non sbagliare, con monti va a pranzo. dopodiché ne scrive bene.

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  4. io vado al risparmio, niente gite o pranzi fuori casa o divertimenti vari...solo un giretto al cimitero, come faccio spesso, un cimitero qualunque va benissimo, del resto vi si entra senza pagare e ci si rende conto bene di quanto siamo effimeri....nulla mi appaga di più della pace che si respira al cimitero e poi leggo i nomi sulle lapidi, guardo le fotografie e le date di nascita e di morte..è un po' come scoprire le vite di chi ci ha lasciato...una cosa che mi affascina..a Porto San Giorgio, di recente, ho scoperto la tomba di una defunta nata nel 1815, l'anno della disfatta napoleonica a Waterloo ! non sono ancora riuscito a trovare un defunto che sia nato prima di quella data in quel cimitero (relativamente recente) in cui vado spesso...si tratta di una salma che di certo ci è stata trasportata, dato che i sepolcri più antichi risalgono, come costruzione, agli anni '20... ho pensato a come dovesse essere Porto San Giorgio nel 1815...alla restaurazione post Napoleone, allo stato pontificio...

    Davide, Milano

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