ROSI MAURO, IMPROBABILE
MA VERA
Che uno la sente e dice:
no, ma no, non può essere vero, non è possibile. Non è reale una
come questa Rosi Mauro, che, a prescindere dalle responsabilità,
neanche ai mercati generali terrebbero. Con rispetto parlando per i
mercati generali. Improbabile da capo a piedi, con quella faccia
incarognita, quei capelli troppo tinti, un po' alla mamma Ebe,
quell'eloquio sgangherato, talmente pieno di vuoto da risultare insopportabile.
Solo frasi neanche fatte, frasi disfatte, schegge di populismo, di
“signora mia”, perfino prediche sul virtuosismo che attende i
partiti, che emesse da una così creano vertigine e nausea. A
sentirla, una come questa Rosi Mauro, si capisce bene l'alienazione
totale che gli esseri politici hanno per il Paese che vogliono
governare, che governano. Una che ha fatto una gavetta anche
umiliante, fatta di servaggio per il Boss, e che adesso, in nome di
quella gavetta, non ha niente da rimproverarsi e soprattutto niente
di niente sapeva. E siccome è alienata, pretende anche di essere
creduta, di venire presa sul serio. Fa la vittima, si commisera,
spara balle sesquipedali poi piange perché ha capito, almeno questo
l'ha capito, che piangere in Italia paga sempre, non perché
intenerisca i cuori ma perché fa affiorare lo spettro, il Jacob
Marley che è in ciascuno di noi. Lei, questo animale non politico ma
istintivo, l'ha detto ed è stato l'unico guizzo di genio in un
personaggio davvero mediocre: “Comunque, chi è senza
peccato scagli la prima pietra”. E quel comunque racchiudeva il
senso di un manifesto programmatico: comunque sia andata, comunque
abbiamo distrutto o rubato, comunque la pensiate, non potete
giudicarmi perché ci siamo tutti dentro, tutti colpevoli nessun
colpevole. È lecito dubitare che Gesù Cristo intendesse proprio
questo, ma una come questa Rosi Mauro ha altro per la testa, ha da
salvare la pellaccia e quindi non esita a mandare messaggi, neanche
tanto velati. In studio tutti capiscono quel che c'è da capire, e
quasi quasi la compatiscono, la giustificano. Bruno Vespa capisce
l'antifona e smette di cucinarsela, perché poi complicarsi la vita?
Meglio stare a vedere come va a finire, come si mette, vai a sapere
che succede di qui a domani, tanto Monti non dura, è un incapace,
adesso si può dire, tutto il mondo lo considera un imbecille di
nessun peso, uno messo lì per imporre quel regime tributario coreano
che i politici di mestiere non potevano permettersi di imporre, e che
poi, ramazzato via lui, resterà tutto intero, come le accise per
finanziare la guerra di Libia. E il potere politico-mafioso resterà
intatto con le sue Rosi Mauro, i suoi Trota, le sue Minetti, i suoi
Lusi che rubavano anche sui terremotati d'Abruzzo, questi o finiscono
ad Hammamet oppure restano e in questo caso restano per restare,
restare dentro, nelle istituzioni, nel potere, in un modo o
nell'altro. Una come questa Rosi Mauro era vicepresidente vicario del
Senato della Repubblica. Serve dire altro?
sì, che ha rubato e messo al senato il suo sgherro: bono vox della brianza in parlamento proprio no, non gliela si può perdonare
RispondiElimina"Cooly noody", inno ufficiale del Parlamento italiano.
RispondiEliminache schifo
RispondiEliminacomunque è pugliese, la strega nera, non padana, e, anche se questo in fondo non significa un cazzo, meglio levarsela di torno in fretta...la lega non può avere dirigenti del sud e per di più ladroni
RispondiEliminaViggiù, Alberto da Giussano
solo ladroni purché padani
EliminaCaro Massimo, della serie al peggio non c’è mai fine, leggo che Maroni (un altro che ti raccomando!), si è recato in Procura dicendo che Bossi sarebbe stato raggirato e si costituiranno parte civile. In pratica, fammi capire, è dal 2004 che questo tizio è ulteriormente rimbecillito da un ictus e questi permettono ad uno così di continuare a comandare per altri 8 anni. Ad applaudirlo tutte le volte che fa il dito medio. A seguirlo sul Po con la sua ampollina e i suoi ridicoli riti padano-celtici. E se non saltavano fuori le intercettazioni tutto questo sarebbe pure continuato! L’altro figlio, quello della candeggina, degno fratello del trota, dice che siamo proprio in un Paese di merda, però perché a 21 anni non va a lavorare all’estero? Aveva ragione Guareschi, questi mancano anche di senso del ridicolo, perché tra una risata e l’altra dovrebbero essere spediti via a calci nel culo. Altro che l’orgoglio padano!
RispondiEliminaUn abbraccio.
Ciao,
Danilo.
Vorrei capire chi li ha creati politicamente i vari Rosi Mauro, Calderoli, Boso, Borghezio, Trota ecc., se non Bossi stesso, nel tacer di Maroni. E ben prima della malattia.
EliminaMassimo: era (ed è tutt'ora) vicaria della seconda carica dello Stato, uno come Schifani. Per il quale parla la faccia, prima ancora dei "sospetti" (di fatto, certezze) di mafia. Pensa che se tira le cuoia quell'altro impostore e attentatore della Costituzione di Napolitano, ce lo ritroviamo Presidente di questa repubblica delle banane...
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