Alessio Nebbia, Sole velato |
NON HO MAI AVUTO UN
APRILE
Questo è il sole che non
mi piace. Quello che c'è ma non scalda. Quello che c'è ma non c'è.
Quello che t'inganna. Quello che non serve. Che brutto quando hai
cominciato a crederci, nella primavera, e lei di colpo ti abbandona,
senza una parola, senza un motivo, come certe donne crudeli e
capricciose. Chissà quando ritornerai davvero, così non ha senso, è
un cercarti sapendo di non trovarti, nascosta nell'aria gelida,
ritornata ostile. Non ho mai avuto un aprile, sempre così piovoso,
cupo, mentre le giornate inutilmente s'allungano. Non ho mai avuto un
aprile e di colpo è maggio inoltrato e fa caldo, fa troppo caldo.
Non vorrei vedere ancora le foglie verdi, di una gioia timida d'esser
nate, bruciarsi preda di un vento troppo freddo per loro. Non vorrei
vedere ancora le piante spogliarsi deluse, perché il gran ballo dei
colori, dei profumi è rimandato, non si terrà più. Non vorrei
sentire la mia anima appassire mentre sbocciava. Torna la stanchezza
mentre guardo il sole che non c'è, è solo una stella lontana, non è
lassù per me, non mi parla, non mi scalda. Non ho mai avuto un
aprile, custodisco quelli perduti, stanno dentro me e non so se ci
sono stati. Ma mi pare di ricordarmi girare per la città finalmente
leggero. Forse era pura volontà spinta al limite dell'illusione, era
un'invenzione quell'aprile, una menzogna che la mia adolescenza
poteva concedersi. Forse non l'ho mai avuto. Almeno l'ho evocato,
inventato, sta in me e supplisce a quello che manca intorno a me.
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