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FENOMENOLOGIA DEL TESORIERE



FENOMENOLOGIA DEL TESORIERE
E Dio creò il Tesoriere. E se non ci avesse pensato Lui, qualcuno avrebbe pur dovuto provvedere, perché il Tesoriere è il miglior amico del leader, anzi più che un amico è un tesoro, un tesoro d'uomo, a metà tra il benefattore e il capro espiatorio, è uno che ti arreda casa coi soldi “gabolati” e il leader, in cambio, lo sputa, lo schifa e lo scarica, è uno che ti rimpingua la fondazione e si piglia del ladro, è un alchimista dei rimborsi elettorali ma nessuno ne apprezza la virtù (quando non conviene più): per qualche euro in più, per un resort a 50 stelle, per qualche piatto di spaghetti al caviale, si piglia addosso tutti i peccati del mondo della politica. E quest'agnellone sacrificale con la faccia d'un Lusi o un Belsito, dovrebbe poi spiegare tutto l'andazzo, tutto quello che non va?
Ma non esiste proprio. Qui c'è tutto che non va. Ammettiamo pure che il Tesoriere sia un bandito, un Robin Hood perverso, uno che ruba ai poveri (gli elettori, coi loro rimborsi elettorali) per dare ai ricchi (i leader di partito, eventualmente con i loro cari). Ebbene, i suddetti leader come fanno a non accorgersi che il Tesoriere gli faceva sparire come un coniglio nel cilindro dieci, cento, duecentodieci milioni alla volta? Delle due, l'una: o erano complici, o erano stonati. Ammettiamo pure, per carità, i leader nascono onesti e muoiono in odore di stantità, ammettiamo pure, si diceva, che siano stonati come sedani psichedelici o ravanelli volanti: ebbene, uno dovrebbe affidare ancora il suo futuro a un leader che non si accorge delle colossali rapine a suo danno (e pure un po' a suo vantaggio, ma non stiamo a spaccare il capello in quattro)? Io, elettore deluso e disilluso, tra il mariuolo e il coglione alla fine, con la pistola alla tempia, scelgo il primo che ho detto. Perché il coglione fa casini anche peggiori. E oggi le geremiadi dei Bossi, dei Rutelli contro gli stessi maneggioni che lavoravano per loro, che li incontravano un giorno sì e un giorno pure, che li sentivano più volte al dì, prima e dopo i pasti, più che non convincere irritano profondamente. Mettici pure Berlusconi che giura sulla cristallinità di Bossi, e sa tanto di bacio della morte, e il cerchio magico si chiude. Signori, ma di che stiamo parlando? Un normale padre di famiglia, appena un po' imbolsito, si accorge se in casa gli spariscono 200 euro. Se non vede i milioni che partono da Belsito (o da Lusi, o da chicchessia), che padre di famiglia, che leader è mai?
E qui torna la fatalità, diremmo la necessità del Tesoriere, che fa la faccia brutta per tutti. A proposito: anche altrove in Europa e nel mondo, si capisce, ci sono i disinvolti: solo che, appena vengono beccati, non ci pensano un attimo, fanno fagotto, prendono cappello, si dimettono e lo fanno prima ancora che il Paese intero ne reclami l'uscita di scena: sanno che è inevitabile, un barlume di dignità, personale e nazionale, la conservano. I nostri no. Se la tirano, i nostri. Questo Lusi, che ancora non si è capito se abbia bruciato più o meno di 200 milioni di euro, è tronfio, arrogante, alza la cresta, si fa intervistare, manda messaggi, “se parlo io crolla il centrosinistra”. Allegria, chi trova un amico trova un Tesoriere e chi trova un Tesoriere trova un tesoro (specie se lo cerca da pubblico ministero). Ma quanti Tesorieri, Madamadorè, dovranno spuntare ancora? E quanti leader dovremo sentire piagnucolare che, se mai, le vittime sono loro (figuriamoci chi li ha votati)?
A proposito, un dimenticato ma devastante aneddoto. Narrava Indro Montanelli, in piena bufera da Tangentopoli, d'essersi imbattuto una volta (e in tempi non sospetti) in uno strafalcione all'interno di un articolo: “A un certo punto – raccontava Montanelli – trovai scritto: Craxi, lader del Psi...; io capii che era un refuso: ma lo lasciai...”.

Commenti

  1. Massimo, che sconforto. Io trovo umiliante che tu, o io, o chiunque nei discorsi allibiti davanti al telegiornale, debba anche spiegare perché i lader (lo scriverò per sempre così) "non potevano non sapere"... Madonna, è talmente ovvio.

    La cosa peggiore - e che personalmente, sebbene quando ti leggo conservo sempre la speranza che la tua visione (come quella di Bocca) sia, bencé lucida, pur sempre un po' troppo pessimista - è che in questi giorni mi sta prendendo un pessimismo che manco "Il giorno del giudizio" di Satta...

    ...cioè, ok, ci sarà una nuova tangentopoli? Se sì, visti i risultati della prima, cosa dobbiamo aspettarci? Forse avremo una rivoluzione d'ottobre anche noi, non so. Mi preparo alla prigionia.

    Con affetto,

    Daniele

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  2. veramente a me pare che tangentopoli non sia mai finita, nè mai finirà. e che gli italiani continueranno imperterriti a rivotarsi i ladri, tesorieri compresi.

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