RESPIRANDO (LAMBRATE)
Ho amato tutto di quel tempo
Tutto, ogni malinconia
La pioggia fuori sul balcone
Il sole di periferia
Ed ogni singola canzone
Ogni sconfitta, delusione
Squallido odor di lunedì
Ed il pallore dei giardini
Ed ogni arco di trionfo
Varcato a piedi, sulle scarpe
Piene di polvere di sogni
Ho amato tutto senza fondo
Senza pentirmi mai di niente
Perché ogni angolo era mio
Ed ogni raggio di poesia
Ed ogni strada il mio coraggio
Che ripartiva ad ogni riva
Viva la vita, io pensavo
Senza pensarlo, respirando
I miei risvegli, i tuoi ritorni
Padre sull'orlo della fretta
Che s'inseguiva come un matto
E masticava sigarette
Ho amato tutto, ogni negozio
Ed ogni vizio in quel quartiere
Le diciassette primavere
I diciassette caldi inverni
Alla finestra, la maestra
Che m'innaffiava come un giglio
L'esser bimbo, ragazzo, figlio
Sempre di vetro che si squaglia
Ho amato vie, palazzi, luci
Di grattacieli e di lampioni
Di treni a portata di mano
E d'imprendibili aereoplani
Le gallerie, i cavalcavia
Le voci della mia pazzia
Le stelle incastonate in cielo
Quando la sera sale dolce
E un po' crudele e cambia il volo
Di nuvole a forma di falce
Del mio quartiere ora assassino
Ho amato tutto il mio destino
Fin quando io ho avuto un destino
Ho ancora dentro quel furgone
Fino a Linate in tangenziale
Gente lontana che sbarcava
Io con te, padre, a raccattarla
Una carrozzone musicale
Mentre la notte carezzava
Ed era amore, solo amore
Il respiro di questa città arriva sempre quando ne parli,conosco pochissimo Milano, un pò mi mette i brividi. Sono curiosa di scoprirne le strade i negozi e tutto quello che di bello c'è. Perchè non la racconti?
RispondiEliminaHo scritto un libro su Milano, tanti anni fa. Si chiamava Milano funeral, e parlava di una metropoli che stava morendo. Quella di adesso non la conosco, quando ci torno non la capisco, dovrei viverci. Custodisco solo una città immaginaria, che non esiste più. L'unica dov'ero felice, e non lo sapevo.
Elimina