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L'ONNIMPOTENTE


L'ONNIMPOTENTE
Come ampiamente previsto (su queste colonne) tramonta in fretta la stella di Monti, almeno nella costellazione sinistra. De Benedetti, che è il Rockfeller col corvo Saviano in spalla, convoca tutti allo Smeraldo di Milano e tutti, da Lerner a Concita, dalla letturina Lella Costa, quest'assente ubiquità, alla solita cosca virtuosa di clientes, accorrono agitando festosamente la coda; qui si obbedisce volentieri agli ordini: smontaggio da e di Monti, tumulazione del PD bersanian-dalemiano e rilancio di un nuovo partito, udite udite, la lista Saviano, che ricorda tanto la lista della spesa. Così il cerchio si chiude, un finto scrittore per un finto leader di un finto partito. Il vero resta dietro, Saviano è il cranio di paglia per Passera, l'amico banchiere che lo ospita in villa di tanto in quanto. Altra testa di gomma, il sindaco oltranzista Pisapia, messo a palazzo Marino non certo da primarie, masse e mazzi vari ma da uno dei suoi principali clienti, guarda il caso De Benedetti nelle sue cause antiberlusconiane. Monti, già cresimato come “l'onnimpotente”, gettato a mare: anche La7, taaac!, s'adegua, da Mentana in su: le tasse del professore non più buone e giuste, indotte dal Mignotton de' Mignottari, ma inique, classiste, le più alte del mondo: dove finiremo, signora mia? Cerchi che si chiudono. Ma davvero la lista Saviano verrà votata a furor di popolo, sia pure come specchio per gli allocchi? Forse no, forse sì. Se ancora si tira un programma dietro a una Guzzanti sedotta, abbandonata e plasticata, nonché ossessionata dal solito Cavaliere, l'unico con più lifting di lei... A destra, a proposito, perdono i pezzi, esattamente come il caro leader che adesso, per bocca del figliolo, è costretto perfino a tagliare l'ingaggio ai suoi pezzi d'etere da novanta. Quanto agli altri, da mettersi le mani nei trapianti, e nel crinoline. Questo Alfano perde colpi, a Cavaliè, dice che con la sinistra vincono i gay: quando si dice la forza di un ragionamento, di una idea politica. Poi, mica vero: vedi Bindi e ti converti, specie dopo averla sentita salmodiare. Che ne dicono gli sbarbatelli repubblicani, di certe uscite cattoclericali alla rosi appassita, più spine che petali? A destra rimangono con un sedano, un trota, un habitué di trans, perché la destra moderna va così (Fini no: non parvenuto), e un Cavalier di gomma vulcanizzata. Indistruttibile ma inservibile. Lui sì, che appoggia il suo successore (sta facendo, effettivamente: per pochi, ma non per tutti): da Tremonti a Monti, in fondo è solo una riduzione (fiscale?). Senza troppi Casini, che ne hanno già abbastanza e già sfiorivan le margherite: spaghetti al caviale o zuppa alla galeotta? In ogni modo, non temete: ce li ritroveremo tutti lì, puntuali al posto loro, al muro che ci guardano sorridenti dalle prossime elezioni: o rivotare questa merda, o questa merda rivotare. Cerchi e ricerchi storici, questo Paese non può cambiare perché non c'è niente da cambiare. Accattatevill' Saviano, sotto la scorta niente. Anzi, no: un superbanchiere, tanto per cominciare. Questo sì, che è una Passera che fa gola. Profonda.

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