Passa ai contenuti principali

COME MIO PADRE


COME MIO PADRE
E' quasi primavera e vado a tagliarmi i capelli, vado dalla mia amica Lilly che me li taglia fin da quando ero bambino e a forza di pallonate le scrostavo tutto l'intonaco dal corridoio dove teneva il negozio, incassato in una nicchia del palazzone dov'era nato mio padre, e ancora viveva la nonna. Poi s'è spostata, ma di soli due metri, nello stabile adiacente. Nel frattempo la casa è andata in malora, i parenti tutti o quasi trapassati, incluso mio padre, ed io sono finito a vivere proprio qui, dove in estate non vedevo l'ora di fuggire per ritrovare la mia città. Arrivo e c'è una vecchia di quelle vispe, che passano la giornata dalla parrucchiera. Mi squadra e proclama: “Si è tanto invecchiato, 'sto ragazzo!”. “Grazie signora” rispondo “è bello cominciare la giornata con un sorriso”. La vecchietta, implacabile: “Assomigli sempre di più a tuo padre”. Questo non mi dispiace, ma capisco che lei, impietosa, vuol dirmi che ho perso irreversibilmente qualsiasi traccia di adolescenza, che i miei tratti sono appesantiti, sono quelli di un uomo di mezza età come minimo. Lilly, che mi vuol bene, tenta di metterci una pezza nell'unico modo possibile, “Ma no, poi i capelli grigi danno fascino”. Sorrido e ordino: via tutti. Esco senza criniera ingrigita, risalgo in Vespa pensando che il problema non è se invecchiano i lineamenti o i capelli, ma se invecchiano le parole. In questa primavera che non c'è, in questa luce lattiginosa, in questo posto che non sarà mai il mio, mi sento un albero senza rami, senza foglie, senza linfa.

Commenti

  1. ma no: alla vecchia dovevi rispondere :"guardi la sua faccia e la fossa poco distante" :-(
    e santo dio!

    RispondiElimina
  2. Credi che a tradire il tempo che passa possa entrarci la comparsa di qualche capello bianco? L'inganno siamo noi, una macchina perfetta. Che abbiamo perso? quella voglia interminabile di ridere, quella beata incoscienza e quel coraggio che ci faceva scommettere su tutto.In compenso siamo più saggi e meno ingenui. Mi sentirò vecchia solo quando mi tradiranno i ricordi,la memoria, se perderò la leggerezza del vivere quotidiano. Concordo con te: diventiamo sempre più simili ai nostri genitori perfino in quei difetti che abbiamo contestato!

    RispondiElimina

Posta un commento