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CARMELO


CARMELO
Voce che giace e piove, viva voce
Voce che si depensa, però immensa
Voce chiamante da gorghi silenti
Dove sono finiti i sentimenti
Inghiottiti in parchi di rovine
Voce atroce, d'assurda poesia
Sorda alle altre voci, solo tua
Radiattiva polvere di stelle
Sei cattiva, sei vera, ribelle
Di corde vocali sinfonia
Perde i pezzi il corpo ma tu esisti
Voce dagli sguardi di tempesta
Eco sei dell'eco di te stessa
Mentre teste allaghi di follia
Malattia che traiettorie cambia
Grembo di storie, distorta marea
Comunque sia, una volta di più
E un Amleto di meno, e sia completo
Questo teatro di voce di sangue
E di carne da una lingua di vetro
Libera da catene di destino
Finalmente libera, Carmelo
Fiore di virtù perversa, figlio
D'uno scoglio d'un nome divino
Cenere torna furibondo vento
Lava atavica nel mare riposa
Latitante rosa del Salento
Non t'abbiamo perso, e alla Madonna
Se sei apparso, l'avrai divertita
Con la voce che di luce tutto
Le racconta, Lei non è bigotta
Disinvolta la tua voce ascolta
Di chiodi, crocifissa a se stessa
Al sud dei santi blasfemi e violenti
Nuda come una preghiera oscena
Voce che non parla: dice, offende
E di perle che scendono gronda
E d'amore periglioso e grande
Voce beffarda, screziata di strazio
Voce della morte che si perde
Nell'aborto d'un truce martirio

Carmelo Bene, 1/9/1937 - 16/3/2002

Commenti

  1. Si può dire di tutto tranne che il 16 marzo 2002 CB sia morto. Non si può morire se non si è mai nati.
    Saluti,

    Davide (Tokyo)

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